CPR TORINO – CORSO BRUNELLESCHI GIUGNO 2025: Apertura di due nuove aree e repressione dei prigionieri ribelli.

Sanitalia – l’azienda gestrice del CPR di Torino – nel Marzo 2025, dinanzi alla mediatizzazione delle proteste e dello scontento cittadino rispetto alla riapertura del centro di detenzione – prometteva a gran voce una gestione “diversa” e “umana”. Seppur sia inutile ribadire l’ovvio – e cioè che non esiste lager umano – è forse il caso di scrivere nero su bianco quale è stata la repressione agita da questa azienda sui ribelli che con coraggio hanno – in questa primavera – bruciato l’area Viola e Bianca del neo-aperto CPR.

Nelle notti delle rivolte non è stato delegato ai manganelli di piegare le persone, seppure le botte non siano mancate, e non è stato affidato ai lacrimogeni il ruolo di stordire, seppure il cielo si sia riempito dell’odore acre dei gas CS.
In quelle giornate Sanitalia, al fianco di Questura e Prefettura, scelse la linea della tortura diffusa, isolante e terrificante. Il monito ai liberi come forma sistematica di terrore.

La parcellizzazione del corpo dei detenuti in rivolta venne subito applicata. A seguito del rogo dell’area Viola alcuni reclusi furono raggiunti immediatamente dalla denuncia di danneggiamento aggravato, con la minaccia che fosse solo un
avvertimento e che al prossimo giro di lotte sarebbe stato usato uno degli strumenti penali già a disposizione nel bagaglio repressivo, o il neonato reato di rivolta nelle carceri e nei CPR coniato con il nuovo decreto sicurezza, così da incarcerare immediatamente gli accusati.
Ma non sono state solo parole e notizie di reato ad accompagnare i fatti.

Sicuramente ad alcuni dei rivoltosi è stata aumentata tantissimo la cosìddetta terapia: dosi di psicofarmaci somministrate quotidianamente il cui consenso nell’assunzione è spesso strappato con la manipolazione, l’inganno o la menzogna e il cui fine è quello di rendere innocui i detenuti.
Dentro il CPR di Corso Brunelleschi distribuiscono alte dose soprattutto di Lyrica, Rivotril, Xanax e Tavor tre volte al giorno.

Inoltre uno dei denunciati per danneggiamento dell’area Viola è stato, non tanto tempo dopo, deportato in Egitto, confermando così la diffusa paura che la controparte avrebbe usato tutto il suo strapotere per terrorizzare i ribelli.

Poco dopo la rivolta dell’area Bianca sono stati applicati trasferimenti punitivi in modo sistematico. Coloro che furono identificati come maggiormente responsabili dell’incendio sono stati drogati con una quantità tale di psicofarmaci da non riuscire più a distinguere il sogno dalla realtà. Trasportati a Brindisi e da lì, ammanettati mani e piedi, poi portati via nave nel CPR in Albania dove la loro quotidianità è precipitata in un ulteriore buco nero di violenza sistemica. Da lì qualcuno è stato deportato nel paese di origine.
Altri rivoltosi sono stati invece trasferiti nei CPR punitivi di Bari Palese e Potenza Palazzo San Gervasio.

Le deportazioni, i trasferimenti punitivi, le denunce, le minacce, i ricatti e la somministrazione massiccia di terapia hanno creato l’ambiente di panico diffuso, necessario alla gestione e alla Prefettura, per finire le ristrutturazioni di altre due delle sei aree di Torino e così velocemente portare il CPR a una capienza attuale di circa settanta persone divise nelle aree Blu (l’unica aperta ancora dopo le rivolte), Verde (inaugurata la scorsa settimana) e Gialla (appena aperta e subito riempita).

La repressione applicata da Sanitalia è stata cieca, crudele e dalla lama affilata. Le nuove aree sono state aperte sulle fondamenta di questa brutalità.

I prigionieri ribelli hanno resistito giorno dopo giorno, a loro va tutto la nostra solidarietà e il nostro calore.

Aspettando che di CPR e galere non rimanga che polvere e che la vendetta possa cadere sui responsabili di questo orrore.