Metà delle persone detenute attualmente nel CPR di Torino sono positive al Covid-19
Le persone sono costrette a sopravvivere in otto in una singola stanza nella totale assenza di cure mediche e di ogni forma di prevenzione
All’interno del CPR di Torino la scelta messa in campo dallo Stato per gestire l’attuale situazione dal punto di vista sanitario continua ad essere la segregazione e l’invisibilizzazione delle persone recluse.
La Questura di Torino e l’ente gestore GEPSA continuano ad operare in maniera completamente arbitraria all’interno del Centro, cercando di annichilire e silenziare le persone detenute.
Ci troviamo ancora una volta davanti alle mura di corso Brunelleschi per urlare la nostra rabbia e far sentire un po’ di solidarietà a chi è rinchiuso dentro