I CPR SI CHIUDONO COL FUOCO è un piccolo opuscolo (senza pretese) nel quale, anche attraverso la voce dei reclusi, si raccontano i momenti delle rivolte grazie alle quali 144 gabbie di un CPR sono andate totalmente distrutte e si condivide una critica radicale alla detenzione amministrativa.
La solidarietà con chi vive e ha vissuto le torture nei CPR ha reso possibile la costruzione di legami di fiducia.
Attraverso il “telefono espulsioni”, il cui numero è stato urlato ad ogni presidio sotto le mura di corso Brunelleschi, la voce dei reclusi e la loro determinazione hanno avuto modo di rompere il silenzio che avvolge le strutture detentive e di mantenere attiva la solidarietà.
Grazie a quelle voci è stato possibile dare forma ad un quadro lampante di quello che rappresenta un Centro di Permanenza per il Rimpatrio, cosa si vive al suo interno e come si muove la macchina delle espulsioni.
Continua ad essere quanto più urgente e necessario percorrere la strada della solidarietà attiva affinché quei 144 posti non vengano ripristinati.
INDICE:
- MAPPA
- INTRODUZIONE
- ROMPERE LO SPETTACOLO E L’INVISIBILITA’
- I LIVELLI DI ARTICOLAZIONE DELLA VIOLENZA STATALE
- SPUNTI SULLA WAR ON MIGRATS E BUSINESS DELLE FRONTIERE
- LE RIVOLTE CHE HANNO CHIUSO IL CPR DI TORINO
- TRASFERIMENTI, ESPULSIONI E CONTINUITA’
- LA DEPOLITICIZZAZIONE DEI CORPI OPPRESSI IN LOTTA
- CONCLUSIONI
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FUOCO AI CPR