Prima potente rivolta nel CPR di Corso Brunelleschi, Torino.

A poco più di un mese dalla riapertura del lager di Torino nella tarda serata del 30 Aprile – il fuoco della rivolta ha divampato portando all’attuale chiusura dell’Area Viola.

Quello che sappiamo oggi è che la protesta è nata dalla carenza di accesso ai beni da acquistare (il cui prezzo per i ristretti è altissimo) e ha ben presto assunto la forma della distruzione. Il fuoco, inizialmente appiccato ai materassi delle stanze, ha divampato nell’area compromettendone la funzionalità e permettendo alla portata dell’evento di essere compresa anche oltre le alte mura del lager.

All’arrivo delle decine di solidali che si sono affrettate sotto quelle mura, l’odore del gas lacrimogeno era forte nell’aria mentre da dentro si sentivano urla e battiture. E’ stato possibile captare qualche parola terrificante che i reclusi cercavano di fare emergere oltre il muro e che descriveva, a singole sillabe, la violenza repressiva che chi stava lottando subiva.  Abbiamo visto uscire tre ambulanze e sappiamo che, tra reclusi feriti dalla polizia e gesti autolesionisti, non mancano le persone trasportate di corsa in ospedale. Otre alla coraggiosa rivolta di ieri sera, le proteste all’ interno del cpr sono quotidiane, come dimostrato dagli attuali scioperi della fame portati avanti da due persone da diversi giorni.

Parlare, farsi sentire, portare un gesto di calore, rimanere in solidarietà per tutto il tempo necessario sappiamo che è poco – e mai abbastanza – davanti al dispiegamento della repressione dentro e alla forza di chi lotta.

Sappiamo anche che, proprio perché è il minimo, è necessario, urgente e fondamentale metterlo in campo per far sapere a chi lotta che non è e non sarà mai solo.

Sappiamo che ci sentono, teniamoci stretti a loro. Non lasciamo nessuno indietro.

FUOCO AI CPR