PRESIDIO IN SOLIDARIETÀ ALLA RIVOLTA DI IERI SERA DENTRO IL CPR

18 MAGGIO – ORE 16.00
CORSO BRUNELLESCHI ANGOLO VIA MONGINEVRO

Ieri sera dopo le 22, una potente rivolta è scoppiata nell’area bianca del CPR di Torino: le fiamme hanno divampato all’interno della struttura fino a raggiungere il tetto. Ad oggi, a meno di due mesi dalla riapertura del centro, le rivolte dei reclusi hanno di fatto reso inagibili due terzi della struttura attualmente in uso. A seguito della prima rivolta del 30 Aprile, che ha reso inutilizzabile l’area viola, sappiamo che 7 persone sono state denunciate per danneggiamento aggravato.

La giornata di ieri è stata animata da vari momenti di protesta in un crescendo di rabbia e insofferenza: a pranzo, i reclusi dell’area blu hanno rifiutato collettivamente il pasto fornito dalla cooperativa Sanitalia e nel pomeriggio, un materasso è stato incendiato. Il cibo scarso, di pessima qualità e condito di psicofarmaci, unitamente all’assenza di un telefono personale, sono state le ragioni che hanno scaturito questi primi momenti di insubordinazione.
La rivolta nell’area bianca, invece, si è scatenata quando, dopo l’orario di consegna della terapia, due reclusi hanno tentato la fuga arrampicandosi sulla rete del cortile. Uno di loro, è stato velocemente raggiunto dalla guardie di finanza che lo hanno manganellato facendolo cadere per poi colpirlo violentemente lasciandolo a terra. La persona ferita è rimasta ore in attesa di soccorsi, mentre nell’area divampavano le fiamme e varie persone recluse raggiungevano il tetto. Polizia, carabinieri e guardia di finanza sono rimasti in assetto antisommossa all’esterno dell’area bianca e nel frattempo i vigili del fuoco intervenivano con l’idrante.

Fuori, un gruppo di persone solidali ha raggiunto il centro. Attraverso il muro che separa i reclusi dall’esterno, le fiamme erano facilmente visibili, il fumo era alto e l’odore dei lacrimogeni impregnava l’area. Il coraggio di chi era salito sul tetto ha reso semplice comunicare direttamente, sentirsi vicini nonostante il muro alto che ci divide.

La notte di protesta è stata lunga e gli animi non si sono placati. L’ambulanza è intervenuta sul posto solo molte ore dopo (era già passata la mezzanotte), in seguito a varie sollecitazioni. Durante tutto questo tempo, le persone sul tetto intonavano cori e canti, denunciando le condizioni terribili di reclusione all’interno dei lager di stato e la violenza della repressione.

Attualmente, non si hanno notizie della persona uscita a bordo dell’ambulanza ieri notte, mentre un altro recluso dell’area bianca è stato trasportato in pronto soccorso stamattina a seguito di atti di autolesionismo; a loro auguriamo di ritrovare al più presto la libertà.
I reclusi dell’area bianca hanno passato la notte all’aperto, dormendo nel cortile sui materassi anneriti dalla fuliggine e attualmente si trovano ancora lì, visto che le altre aree non sono ancora state completamente ristrutturate, a seguito delle rivolte del 2023. Sembra che i lavori siano attualmente in corso nell’area rossa.

Ancora una volta, la forza e la determinazione di chi vive la detenzione amministrativa han messo a dura prova l’esistenza stessa di una struttura in cui ogni giorno si materializza tutta la violenza del razzismo di stato. Contro la tortura quotidiana all’interno di questi lager, le persone recluse non smettono di lottare e resistere.

Di fronte a questo, da fuori, sentiamo come inevitabile e necessaria la spinta a tornare sotto quelle mura per trasmettere la nostra solidarietà in maniera tangibile e decisa: per far sapere a chi lotta che non è mai solo, chiamiamo un presidio domani, domenica 18 Maggio, alle ore 16, in corso Brunelleschi angolo via Monginevro.

Perchè il vento della libertà soffi sempre più forte, per far tremare le mura di ogni prigione.
Contro i mille volti del razzismo di stato!