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AGGIORNAMENTO DAL CPR DI TORINO 26.11.2020

Questa notte la celere è entrata all’interno delle unità abitative delle aree BLU, VIOLA e BIANCA caricando con la forza 27 ragazzi tunisini dentro un pullman per essere deportati. Una decina di reclusi, arrivati la scorsa settimana nel CPR, sono riusciti ieri a non essere rimpatriati in quanto si sono rifiutati di effettuare il tampone al momento del loro ingresso nel centro. Questa mattina un nuovo gruppo di 20 ragazzi di nazionalità tunisina è stato portato nell’area VIOLA aggiungendosi a otto loro connazionali già presenti.

In questi giorni ci sono state delle forti proteste all’interno dell’area BIANCA in quanto i reclusi vengono attenzionati e continuamente provocati dalle guardie e dall’ispettore di turno: la maggior parte di loro proviene dal carcere e per questo motivo vengono considerati più riotttosi.

L’obiettivo sembrerebbe quello di provocare una loro reazione e di conseguenza ritornare dietro le sbarre di un’altra prigione prima che scada il periodo della detenzione amministrativa. La pressione quotidiana delle guardie e le attuali condizioni di sovraffollamento all’interno delle stanze hanno portato alcuni reclusi a compiere gesti di autolesionismo in segno di protesta.

Martedì pomeriggio un ragazzo tunisino si è tagliato le vene del braccio, i suoi compagni di stanza dopo alcuni minuti lo hanno trovato svenuto steso per terra. Hanno cercato da subito di aiutarlo cercando di chiudere in qualche modo le ferite in quanto sia il medico che gli infermieri del centro non sono mai intervenuti. Solo dopo una mezzora circa, all’arrivo dell’ambulanza, il ragazzo è stato portato all’ospedale Maria Vittoria mentre i suoi compagni si trovavano in evidente stato di agitazione.

Fuori un gruppo di compagne si è recato da subito al pronto soccorso per cercare di vederlo e capire le sue condizioni. Al loro arrivo il ragazzo era già stato portato all’interno del CPR e grazie alle sue pressioni ricondotto nell’area BIANCA nonostante le intenzioni dell’ispettore fossero di portarlo in isolamento all’interno dell’Ospedaletto.

Questi gesti estremi sono frequenti in strutture come il CPR dove le condizioni di detenzione sono definite dai reclusi stessi più brutali e inumane del carcere.

Per non lasciare soli i ragazzi rinchiusi all’interno del CPR, ieri sera un numeroso gruppo di solidali si è ritrovato sotto le mura di corso Brunelleschi per supportare le proteste di questi giorni e sottolineare la volontà comune di distruggere questo posto di merda!

TUTTI LIBERI, TUTTE LIBERE!

FUOCO AI CPR!

QUESTI POSTI NON DEVONO ESISTERE! SOLIDARIETÀ CON CHI SI RIVOLTA DENTRO QUESTE GALERE!