UNA RIVOLTA, UN MORTO: COS’ALTRO C’È DA ASPETTARE?

Riceviamo e diffondiamo esprimendo la nostra più profonda vicinanza e solidarietà alle persone recluse nel carcere di Coroneo :

AGGIORNAMENTO DEL 11.07.2024:

Da settimane, mesi, anni si parla delle condizioni sempre più invivibili del Carcere del Coroneo a Trieste. Pochi giorni fa scattava la “notizia” del sovraffollamento: 257 persone recluse per una capienza di 150.

È in corso dalle 19 di oggi (11.07.2024) una rivolta, ma le informazioni sono poche. La zona di fronte è blindata, continua il viavai di ambulanze e mezzi di sbirri e militari. Dentro, da quello che sappiamo, la situazione è insopportabile: caldo infernale, cimici, mancanza di tutto. A quanto pare gli antisommossa sono entrati e si sono scontrati con i reclusi.

Sarebbero state portate via in ambulanza almeno cinque persone, probabilmente tutti detenuti, intossicati dai lacrimogeni sparati dalle forze dell’ordine in tenuta anti-sommossa Alla protesta parteciperebbe un centinaio dei 260 detenuti rinchiusi all’Ernesto Mari, numero ben più alto dei 150 che la struttura penitenziaria potrebbe ospitare

Nel primo pomeriggio c’è stata una protesta anche al carcere di Cuneo, sei detenuti sono stati portati in ospedale. Dall’inizio dell’anno 54 detenuti si sono suicidate in carcere

Libertà per tutti e tutte!

AGGIORNAMENTO DEL 12.07.2024:

Mentre emergono da fonti giornalistiche indiscrezioni sulle cause scatenanti della rivolta di ieri – probabilmente dei provvedimenti disciplinari immotivati e maltrattamenti operati anche dallo stesso direttore del carcere nei confronti di un detenuto molto giovane -, ci giunge un’altra, devastante notizia: un detenuto sarebbe stato trovato deceduto nella giornata di oggi.

Non ne sappiamo i motivi, ma ne conosciamo i responsabili, come delle intollerabili condizioni di detenzione del carcere del Coroneo.

Restiamo vigili e reagiamo solidali al fianco dei prigionieri di quella galera infame. Se le loro richieste non possono essere soddisfatte immediatamente – e pare non ci sia né la possibilità e ancora meno la volontà – una sola è la soluzione: la liberazione di tutte le persone incarcerate là dentro.