Dopo una proroga tecnica di due mesi rispetto alla scadenza del contratto stipulato con GEPSA, l’appalto per la gestione del Centro di Permanenza per il Rimpatrio di corso Brunelleschi è stato aggiudicato, con riserva, in data 10 febbraio 2022 a ORS ITALIA SRL.
I due criteri di valutazione della Commissione prefettizia sono stati quelli dell’offerta tecnica e dell’offerta economica che valevano rispettivamente 70 e 30 punti su un totale di 100. ORS ha ottenuto il punteggio massimo rispetto all’offerta tecnica, il che ha permesso alla multinazionale di puntare ad un ribasso dell’11% per quel che concerneva l’offerta economica.
Il costo del servizio pro die pro capite si attesta così a 37,97 euro mentre la spesa per il cosiddetto “kit d’ingresso” a 133,5 euro.
CHI E’ ORS
Acronimo di “Organisation for Refugee Services”, ORS è tra le società private leader nel “campo dell’assistenza ai migranti” prevalentemente nei Paesi di lingua tedesca da più di 30 anni. Gestisce oltre 100 strutture in Svizzera, Austria (dove fino alla fine del 2020 era responsabile della gestione di tutti i centri di prima accoglienza), Germania e in Italia e conta più di 1400 collaboratori.
ORS Service AG
Dopo Invision è toccato a Equistone che in seguito ha beneficiato dell’espansione sul mercato del gruppo.Ruth MetzlerArnold (presidente), gli ex deputati elvetici Rita Fuhrer e Erwin Jutzet, l’ex vice-cancelliere austriaco, già ministro delle Finanze e degli Esteri, Michael Spindelegger nonché da figure di spicco del mondo del lavoro interinale come Thomas Bäumer. I curriculum di alcuni di loro si arricchiscono di incarichi ricoperti in vari consigli di amministrazione nel settore della finanza privata. Nel 2017 Ruth Metzler-Arnold è entrata nel consiglio di amministrazione della banca privata REYL & Cie dopo essere stata impegnata in UBS, PricewaterhouseCoopers, AXA, Novartis e Swiss Medical Network SA, colosso delle cliniche private. Dal 2010 al 2018 Rita Fuhrer è stata membro del consiglio di amministrazione della banca Raiffeisen. Altri li rimpinguano assumendo ruoli in organizzazioni non statali: Spindelegger per esempio dal 2016 è a capo del Center for Migration Policy Development (ICMPD).
omitato Consultivo però, che “fornisce consulenza a ORS in qualità di commissione specializzata su problemi di migrazione attuali e futuri e raccomanda soluzioni per la messa in atto della strategia e l’ulteriore sviluppo delle divisioni”, è composto da personalità provenienti dalla politica come l’ex ministro svizzero della Giustizia, della Polizia e delle Migrazioni (DFGP)ORS Italia è solo l’ultimo tassello di questo mosaico a fosche tinte.
ORS Italia Srl
Il 2018 non è un anno casuale, molti fattori hanno concorso affinché ORS iniziasse a guardare all’Italia come nuova frontiera del guadagno a scapito di vite umane.
«L’assegnazione di appalti a fornitori di servizi privati consente di sgravare notevolmente le strutture statali. L’Italia rappresenta un primo importante passo per la nostra espansione nel Mediterraneo».
La corsa al ribasso per la “neo” società non è un problema, in primis perché può contare su un’ingente quantità di capitale alle sue spalle. Nel marzo del 2020 la prefettura di Cagliari le affida con procedura d’urgenza la gestione del CAS e del CPA di Monastir, e nel maggio dello stesso anno ottiene un incremento di 67 mila euro per aumento delle prestazioni all’interno del CPR di Macomer. A settembre inoltre riesce ad aggiudicarsi la gestione di Casa Malala di Trieste, attraverso un’asta che partiva da 800 mila euro e che ORS riesce a vincere grazie a un ribasso del 14%.
Il 19 gennaio 2022 ha termine l’efficacia del contratto tra Prefettura di Nuoro e ORS Italia s.r.l., che però non lascia la Sardegna a mani vuote. La ORS, infatti, si è aggiudicata l’affidamento per la gestione del CPR di Ponte Galeria-Roma, il 21 dicembre 2021, per un importo complessivo di 7.201.988,38 euro, in seguito all’esclusione della prima ditta in graduatoria, Officine Sociali, che aveva presentato un’offerta eccessivamente bassa.
Insomma le intenzioni della società si manifestano limpidamente fin da subito: entrare a gamba tesa nel mercato e sbaragliare la concorrenza. E non si può dire che non ci sia riuscita: in poco meno di anno le gare pubbliche a cui ha partecipato hanno fruttato 2 milioni e mezzo di guadagno a fronte dell’iniziale capitale sociale versato di soli 10 mila euro.
Dalla loro istituzione i CPR hanno subito svariati cambiamenti: hanno cambiato nome, hanno cambiato gestori, hanno cambiato modalità e funzionamento, soprattutto negli ultimi anni. Il tentativo è di oliare questo meccanismo, questo business estremamente remunerativo. Ciò che più si avverte, però, è la sincronia e la collaborazione tra lo Stato e le aziende private, o le cooperative, sempre più specializzate nella gestione dei Centri. Da un lato uno Stato che necessita di spendere il meno possibile nella “questione migranti”, per converso la possibilità e la volontà di lucro da parte delle aziende private.
Ciò che sicuramente non è cambiato e non cambierà con un’altra gestione sarà la reclusione alla quale le persone senza documenti sono costrette, saranno il razzismo e la violenza sistemici che subiscono quotidianamente, saranno le condizioni di vita miserevoli cui sono costrette. Fortunatamente non cambierà nemmeno la voglia di libertà e la volontà di liberarsi da queste gabbie, di distruggerle e renderle solamente polvere.
Non tuttə infatti subiscono passivamente, e sono continue ed innumerevoli le proteste di chi è reclusə. Continuano tutti i giorni le proteste individuali e le rivolte collettive, le resistenze alle espulsioni, le fughe, i danneggiamenti e gli incendi, che negli anni hanno anche portato a chiusure parziali e perfino totali di questi lager.
Questa è la strada che ci hanno mostrato negli anni riottosə e rivoltosə, questa la strada che porta alla libertà.
Sempre dalla parte di chi si ribella per distruggere la propria gabbia!