Backgroound Image

AGGIORNAMENTO dal CPR di TORINO 20.11.2020

Abbiamo da poco sentito due ragazzi rinchiusi dentro il CPR di corso Brunelleschi. Ci hanno raccontato che la situazione all’interno è molto critica: mercoledi notte il gruppo di 32 persone arrivate domenica e rinchiuse all’interno dell’area VIOLA è stato caricato in blocco su un pullman per essere deportato in Tunisia. Ieri sera è arrivato un nuovo gruppo di 40 ragazzi di nazionalità tunisina, anche loro trasportati direttamente da una nave quarantena. La maggior parte è stata rinchiusa nell’area VIOLA da poco svuotata mentre 12 di loro sono stati rinchiusi all’interno dell’area BLU, riaperta per l’occasione e di nuovo agibile dopo che era stata chiusa grazie alle rivolte di inizio anno.

Il CPR torinese in questi giorni è diventato una polveriera pronta ad esplodere. Tutte le sei aree del centro sono agibili e le unità abitative al loro interno sono sovraffollate. Le stanze contengono sette letti ma al momento sono presenti in media dodici persone, ammassate tutte insieme nella stessa stanza, costringendo alcuni reclusi a dormire per terra. La tensione è molto alta anche a causa delle continue minacce ed insulti che le guardie rivolgono quotidianamente ai reclusi per provocare una loro reazione e di conseguenza portarli, come spesso accade, direttamente in carcere in modo tale che al loro ritorno dentro al CPR il periodo della detenzione amministrativa venga riportato allo stato iniziale.

Ieri un ragazzo tunisino ci ha raccontato che aveva un colloquio con il medico del centro ma quando è arrivato davanti all’infermeria ha trovato la porta chiusa ed è stato bloccato da una guardia che gli ha detto di aspettare. Poco dopo si è aperta la porta ed è uscito l’ispettore di polizia di turno accompagnato da due guardie.

Quando finalmente è potuto entrare ha trovato la dottoressa in lacrime da sola nella stanza e alla domanda del ragazzo di cosa fosse accaduto lei gli ha risposto che è stata minacciata dall’ispettore che l’ha costretta a firmare dei referti medici dove si dichiarava che alcuni reclusi Tunisini non avevano alcun problema di salute e quindi idonei alla deportazione quando invece non lo erano.

TUTTI LIBERI, TUTTE LIBERE.

CONTRO OGNI FRONTIERA E OGNI PRIGIONE.